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Educare alle "Differenze" con lo sport: parte il progetto nazionale Uisp

Quattro giornate di lavori, il 2 e 3 luglio, e il 9 e 10, per il progetto che intende contrastare le violenze sulle donne e abbattere gli stereotipi di genere

 

Il progetto Uisp “Differenze-laboratori sperimentali di educazione di genere nelle scuole medie superiori per contrastare la violenza sulle donne”, che prende il via nel fine settimana, vuole essere un laboratorio continuo di formazione e crescita per contrastare la violenza di genere, abbattendo gli stereotipi. La riunione di avvio del progetto, in modalità on line, si tiene venerdì 2 e sabato 3 luglio e venerdì 9 e sabato 10 luglio: quattro giornate intense di confronto per condividere l’impianto complessivo del progetto, che è finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Al centro della discussione gli obiettivi, i contenuti e le azioni, le modalità organizzative, le procedure di rendicontazione e comunicazione da seguire durante tutte le fasi progettuali.
Il progetto è promosso dall’Uisp in collaborazione con la Rete D.i.Re  - Donne in Rete contro la violenza, riferimento per la problematica affrontata dal progetto, la violenza maschile sulle donne.

I temi che verranno trattati spaziano dalla violenza sulle donne, in ambito domestico e non solo, al contrasto alla violenza di genere, dal delicato tema del linguaggio alla rappresentazione mediatica e stereotipata delle atlete, fino al corpo e la corporeità come strumenti di negoziazione e di educazione a relazioni paritarie. Questi sono alcuni esempi dei numerosi interventi di approfondimento previsti dal programma della giornata: l’obiettivo è fornire, attraverso questo percorso, uno sguardo e un approccio “differente”, ovvero complesso, articolato, ampio e dove serve critico, che sappia accogliere e valorizzare le diversità.

Il progetto si inserisce all’interno di un percorso che vede l’Uisp sempre più impegnata sul fronte della politiche di genere e dei diritti di tutte e di tutti ed in particolare delle donne. "Differenze" sarà un'importante occasione per sperimentare in modo diffuso su tutto il territorio nazionale, nuovi modelli di intervento che si pongano l’obiettivo, grazie al coinvolgimento attivo dei giovani e alla valorizzazione dei loro linguaggi, intelligenze e competenze, di contribuire a sensibilizzarli sul tema, a renderli consapevoli, a contrastare i crescenti fenomeni di violenza sulle donne ma anche di cyberbullismo e omo-lesbo-bi-transfobia, a partire da un ripensamento delle relazioni tra pari.

La sessione di venerdì 2 luglio si è concentrata sui contenuti formativi del progetto, grazie agli interventi di Tiziano Pesce, presidente Uisp; Antonella Veltri, presidente D.i.Re, Donne in Rete contro la violenza; Marta Giammaria, responsabile Ufficio progetti Uisp; Ilenia Sanzo, psicologa e psicoterapeuta, D.i.Re; Manuela Claysset, del comitato scientifico di progetto e responsabile Politiche di genere e diritti Uisp; Daniela Simonetti, giornalista ANSA e presidente Cavallo Rosa ChangeTheGame; Cristian Serra e Cristina Di Tommaso, educatori sportivi Uisp; Marco Carusi, socio fondatore P&B.

“Differenze ha l'obiettivo di fornire strumenti per lottare contro la violenza sulle donne. Propone un percorso di riflessione e crescita individuale sui temi della parità di genere, volto a scardinare stereotipi discriminatori nei confronti delle donne e condurre a cambiamenti nei comportamenti, individuali e collettivi”, spiega Manuela Claysset, responsabile politiche di genere e diritti Uisp che ha aperto l’incontro. I laboratori del progetto Differenze prevedono attività che mettono al centro il corpo e che possano aiutare i giovani a superare l’immagine stereotipata del loro genere, così da acquisire maggiore libertà e autonomia. “L’Uisp è impegnata contro il fenomeno della violenza da molto tempo, in particolare a fianco di D.i.Re, con cui abbiamo imparato a conoscere le varie facce della violenza. Vogliamo capire come prevenire questo fenomeno”, ha proseguito Claysset. 

Il progetto Uisp parte dalla consapevolezza che una cultura crea, mantiene e trasmette i suoi stereotipi soprattutto attraverso i linguaggi. Al servizio del percorso sul linguaggio corporeo viene messo lo sport, in particolare le discipline orientali e le tecniche di dialogo corporeo, che verranno utilizzati come strumenti di riflessione e di crescita personale, in quanto consentono una conoscenza approfondita delle proprie risorse emotive e psicologiche. Ogni stereotipo di genere, infatti, rafforza e consolida lo squilibrio di potere tra uomo e donna ed è proprio questo squilibrio ad essere alla base della violenza. “Un’azione di prevenzione deve sviluppare nei ragazzi e nelle ragazze la consapevolezza della non-neutralità della cultura. E’ fondamentale che i giovani imparino a consolidare l’autostima, la consapevolezza e il rispetto di sé. La prevenzione, nella lotta della violenza sulle donne, risulta fondamentale”, ha detto nel suo intervento Antonella Veltri, presidente D.i.Re.

Ha preso poi la parola Tiziano Pesce, presidente Uisp Nazionale: “Come associazione ci rapportiamo con le istituzioni e con il mondo della scuola, mantenendo obiettivi precisi di utilità generale che guardano al bene comune e che vanno oltre il perimetro delle nostre attività associative. Lo sport sociale è, e deve essere, un ambito educativo e formativo. Possiamo fare molto per contrastare queste degenerazioni, partendo dal parlare di diritti e dal lavoro sui linguaggi”, ha detto Tiziano Pesce.  

E' intervenuta anche Marta Giammaria, responsabile Ufficio progetti Uisp, che ha ricapitolato la storia di “Differenze”. Un progetto scritto 3 anni fa che guarda all’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 dell’Onu (Parità di genere), suddiviso in 9 target. “Perché differenze? Perché il fenomeno della disparità di genere sfocia quasi sempre in discriminazione e atti di violenza nei confronti delle donne. Abbiamo il dovere di sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza della parità di genere e di costruire in ciascuna città coinvolta una rete di supporto. Il progetto Differenze mira a collaborare per costruire relazioni paritarie tra uomo e donna e diminuire il rischio di violenza nelle relazioni”, ha detto Marta Giammaria. I dati ci raccontano che nel 2020 sono state accolte nei centri antiviolenza circa 20.000 donne. Nella maggior parte dei casi, si trattava di violenze perpetrate dai partner. In piena pandemia, il numero delle persone che si sono rivolte ai centri antiviolenza è esponenzialmente aumentato, con quasi l’80% in più di chiamate al 1522. Sono inoltre aumentate le richieste di aiuto da parte dei giovani fino ai 24 anni. Dati che segnalano l’urgenza di un problema ancora vivo nella nostra società.

Ilenia Sanzo, membro del Comitato Scientifico Uisp e psicologa e psicoterapeuta di D.i.Re, si è soffermata nel suo intervento sul pericolo degli stereotipi, ricordando l’impegno al riguardo portato avanti da D.i.Re, associazione composta da donne impegnate ogni giorno sul campo per dare una risposta d’aiuto a qualsiasi donna che subisca una violenza. “Il centro anti violenza è uno spazio dove cominciano i percorsi di uscita e di rinascita delle vittime. Bisogna parlare del fenomeno, purtroppo presente in tutte le fasce sociali e in tutte le età. La rilevanza statistica del fenomeno richiede di mettere in atto dei piani per contrastarlo”, ha detto Ilenia Sanzo che ha poi spiegato le varie forme e manifestazioni di violenza, tra cui quella psicologica. “Prima di denunciare, bisogna avere consapevolezza. Capire e riconoscere quali sono le forme di violenza. Non si denuncia finché non si è consapevoli”, ha concluso la dottoressa.

Daniela Simonetti, giornalista Ansa e presidente Cavallo Rosa, ha parlato nel corso del webinar di abusi e violenze che si verificano nell'ambito sportivo. “Abusi e discriminazioni proliferano nel mondo sportivo in modo ormai strutturato. Lo sport è ancora legato al sistema binario ma è nostro compito rilanciare un valore inderogabile: quello della vita umana. Nel momento in cui non proteggiamo più le persone siamo tutti colpevoli”, ha detto Daniela Simonetti, che ha riconosciuto all'Uisp il merito di aver intrapreso da lungo tempo un percorso di denuncia e sensibilizzazione sul tema.

Sul finire dell'incontro sono intervenuti Cristian Serra e Cristina Di Tommaso, educatori sportivi Uisp, per parlare di corpo, emozioni e comunicazione. “Pensiamo ad un’attività motoria che si rivolge alla persona nella sua differenza. Come comunichiamo tra noi, verbalmente e non verbalmente, è decisivo. Ci sono tanti ambiti nelle attività motorie in cui si coltiva la capacità di accogliere ciò che l’altro porta, distinguendo ciò che è il nostro vissuto e ciò che davvero la persona vuole trasmetterci”, ha detto Cristina. Per Cristian, lo sport deve essere pensato come un sistema “fatto di persone e che deve essere promotore di attività orientate all’accoglienza della diversità, alla sensibilità, al rispetto”. Ha concluso la giornata Marco Carusi, socio fondatore P&B, che ha analizzato il role playing, uno strumento di indagine obiettiva delle dinamiche psicosociali.

Sabato 3 luglio i lavori si apriranno alle 9 con un focus su linguaggio e comunicazione e gli interventi di Eleonora Pinzuti, docente, saggista, formatrice professionista; Patrizia Alfano, vicepresidente Uisp; Claudio Cappotto, psicologo e psicoterapeuta, sezione antidiscriminazione e cultura delle differenze del Centro di Ateneo SInAPSi – Università Federico II di Napoli; Mara Cinquepalmi, giornalista e segretaria GiULiA Giornaliste; Ivano Maiorella, responsabile Ufficio stampa e comunicazione Uisp; Nicola Fornasari, social media manager nazionale del progetto e responsabile comunicazione Uisp Bologna; Silvia Saccomanno, referente nazionale laboratori scolastici e ufficio progetti Uisp.

Il secondo week-end di lavori si aprirà venerdì 9 luglio alle 14.45 e si concentrerà sulle procedure. Interverranno: Anna Lisa Amodeo, responsabile della valutazione del progetto, professoressa associata di psicologia clinica; Manuela Claysset; Gian Nicola Acinapura, responsabile rendicontazione progetto, Gestione Amministrativa Uisp; Incoronata Ronzitti, vicepresidente Uisp Abruzzo-Molise. Sabato 10 luglio, con inizio alle 9, si terrà un laboratorio pratico sul corpo, grazie ai contributi di Cristina di Tommaso, insegnante di educazione fisica; Cristian Serra, esperto nel contrasto alla violenza di genere e nella gestione delle dinamiche conflittuali.

Per scaricare il programma delle 4 giornate in formato pdf clicca qui